AIART: parere sul saggio “O Dante o Benigni”

Le considerazioni e i giudizi formulati dal Prof. Bernabei hanno l’indubbio merito di favorire una riflessione approfondita sulla performance del comico toscano e, soprattutto, sull’interpretazione “disinvolta” del capolavoro dantesco. Parimenti significative mi sembrano, inoltre, le giuste critiche alle scurrili e volgari espressioni usate spesso da Benigni…

  

 

Scambio epistolare

fra il Presidente dell’Associazione Dante Alighieri -
Laboratorio di Poesia Classica, Padova
è l’A.I.A.R.T, Associazione Spettatori Onlus, Roma

Spett.
A.I.A.R.T. – Associazione Spettatori Onlus Via Albano, 77
00179 Roma

Alla cortese att. del Dr. Luca Borgomeo

Padova, 21 luglio 2012

Bernabei vs. Benigni

Più di un anno fa un nostro associato mi invitò a un incontro sulle performances di Benigni e sulle trasmissioni subliminali della televisione. Il problema della televisione che cattura molte ore al giorno gli ascoltatori, specie giovanissimi senza alcun controllo da parte degli adulti, è annoso e ampiamente sottovalutato. Qualcuno dell’ambiente cattolico, con il quale si è tentato di avviare una discussione, si è riservato di riferire al responsabile di settore, ma poi tutto è restato lettera morta; qualche altro ha osservato che il pericolo viene piuttosto da “Internet”, come se il problema fosse diverso o se i giovani utenti di Internet non seguissero anche la televisione. Sostanzialmente, in mancanza di guide responsabili, anche le scelte in Internet saranno irresponsabili.
Un discorso a parte meritano le questioni concernenti i rapporti fra TV pubblica/TV commerciale, ingerenza dei partiti, controllo degli organi di vigilanza esclusivamente sulla TV pubblica e tutto il resto.
Ma torniamo per ora precipuamente a Benigni. II relatore, ex insegnante di Lettere, con l’ausilio di proiezioni riprese dal vivo, documentò come l’attore, nonostante i successi riportati a ogni sua apparizione in TV per interpretare la Divina Commedia, non solo abbia grosse lacune di conoscenza, ma addirittura distorca il senso del testo dantesco fino alla blasfemia. Non dilunghiamoci sulle sue proverbiali volgarità, lontane mille miglia dal buon gusto e, ahimè, apprezzate dalla massa, la quale, priva di cultura, si lascia incantare dalle funamboliche piroette di un dissacratore clownesco; ma è quanto mai disdicevole che perfino gente istruita riconosca a Benigni il merito  di far conoscere  in questo modo il padre della nostra lingua al popolo, il quale altrimenti – questo è il suo livello! – solo a sentir parlare di Dante accuserebbe l’orticaria. Si tratta di una mistificazione intollerabile – che non ci fa onore, né sotto l’aspetto culturale né sotto l’aspetto religioso -, di fronte alla quale  Dante per primo avrebbe ragione di indignarsi.
Per rendersene conto, basta approfondire l’argomento dando udienza al relatore, o chiedere il parere di un autorevole interprete della Divina Commedia come Vittorio Sermonti.
Solo il 7 dicembre 2011 Avvenire si è pronunciato sulla questione, ma questa, secondo noi, merita ben altri approfondimenti rispetto a quanto sia lì stigmatizzato. Dovesse essere qualche ascoltatore laico a sollevarla nella sua reale portata, potrebbe anche risultare legittima la domanda: “E dov’erano i cattolici?”.
Dal vol. n. 11 del mese di Ottobre 2010, a cura della Soc. delle Lettere, delle Arti, delle Scienze, di Caserta, 81100  via Terragrande, 7, e-mail lettereartiscienzeggmail.com, allego copia dello stralcio di uno studio a cura del Prof. Amato Maria Bernabei su Benigni, lettore e commentatore di Dante. Lo studio affronta il caso Benigni in ordine all’esegesi dantesca sul piano linguistico-culturale e su quello teologico, evidenziando, con l’ausilio di riprese dalla rete, i passi in cui l’attore stravolge il significato del testo dantesco fino alla blasfemìa. Altre considerazioni vengono fatte circa la pericolosità dei messaggi subliminali.
Resto naturalmente a disposizione per qualsiasi altro chiarimento, e qualora l’argomento fosse meritevole di considerazione, mi riservo di riferirlo al Prof. Amato Maria Bernabei per gli opportuni contatti.
Nel frattempo ringrazio per quanto sarà possibile fare e porgo distinti ossequi. 

Piergiorgio Boscariol
Pres. Ass. Cult. Dante Alighieri
Laborat. di Poesia Classica
Via T.U. Barbarani, 12
35125 Padova 

* * * * * 

Egregio Presidente Boscariol,

ho letto con interesse la Sua lettera del 21 luglio u.s. e lo stralcio dello studio curato dal Prof Bernabei sui “dialoghi” e “sermoni” dei programmi televisivi che hanno per protagonista Roberto Benigni e per oggetto alcuni Canti della Divina Commedia.
Le considerazioni e i giudizi formulati dal Prof. Bernabei hanno l’indubbio merito di favorire una riflessione approfondita sulla performance del comico toscano e, soprattutto, sull’interpretazione “disinvolta” del capolavoro dantesco. Parimenti significative mi sembrano, inoltre, le giuste critiche alle scurrili e volgari espressioni usate spesso da Benigni che, non dimentichiamolo, è soltanto un attore comico, non certo uno studioso di Dante! [1]
È evidente che l’eccezionale successo (di ascolti e di critica) di questi programmi televisivi non può e non deve intaccare la validità di alcuni rilievi critici, né giustificare l’eccessivo onere economico, a carico della Rai e, quindi, dei contribuenti.
Devo, tuttavia, a onor del vero, rilevare che su tali programmi televisivi, I’Aiart non ha mai ricevuto segnalazioni di dissenso e di protesta da parte dei telespettatori, che invece quasi ogni giorno, con telefonate, fax e e-mail esprimono la loro indignazione per tanti numerosi programmi televisivi, e tanti videogiochi negativi e dannosi soprattutto per i minori.
Ciò non attenua la validità delle critiche del Prof. Bernabei, ma forse induce a rilevare che il telespettatore considera il programma del comico solo uno spettacolo divertente e gradevole, senza – purtroppo – porsi il problema della “fedeltà” dei “sermoni” di Benigni al testo del Divino Poeta.
Grazie per la segnalazione e cordiali saluti.

 

 

 

Roma, 14 settembre 2012

N.B. Il presente articolo è stato pubblicato anche dall’AIART nel proprio sito:
http://www.aiart.org/ita/web/item.asp?nav=4674


[1] Noi non lo dimentichiamo, ma non ne tengono conto gli illustri esponenti della cultura italiana che conferiscono all’attore collezioni di titoli onorifici (otto lauree honoris causa, per ora) e chi, nel 2007, avanzò la candidatura di Benigni  al Premio Nobel per la Letteratura! (Nota del curatore del post)

 

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