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ai nostri divertenti “processi” mensili

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Capita frequentemente di volere, o dovere, prendere posizione relativamente a un fatto di cronaca.

Qui lo si potrà fare in modo anche arguto, spiritoso, piacevole, confrontando la propria prospettiva con quella degli altri, per una volta indossando i panni del cittadino giudicante in un’”assise forense”, arringando a favore delle proprie tesi per il “verdetto” finale.

Nella scelta dei fatti, degli imputati, dei capi d’accusa, noi prediligeremo naturalmente le questioni che abbiano una valenza culturale in senso lato, che possano dibattere soprattutto problemi di carattere etico, non escludendo nessun ambito, da quello sportivo a quello economico, finanziario, politico, sociale.

Il “Pubblico Ministero” renderà noti il nome dell’imputato, il capo d’accusa, le prove eventuali a sua disposizione (che un giurato attendibile dovrebbe sempre consultare, in tutto o in parte, in modo esauriente) perché la “causa” possa essere celebrata.

Ogni frequentatore occasionale o abituale del sito potrà decidere di indossare la veste del “giurato” in relazione, di volta in volta, ad un preciso imputato, chiamato in causa per uno specifico capo d’accusa, non come persona, ma come esempio di un comportamento discutibile sul quale è nostro obiettivo riflettere e far riflettere in senso generale.

Ognuno potrà esprimere il suo parere di “innocenza” o di “colpevolezza”, accompagnando sempre il suo voto con una dichiarazione che ne precisi le ragioni.

I pareri saranno raccolti in due “ambienti” diversi (consultabili), a seconda che ribadiscano la colpa, schierandosi con l’accusa, o vogliano discolpare l’imputato, schierandosi con la difesa.

Al termine del periodo stabilito per la “celebrazione del processo”, sarà emessa la “sentenza” di colpevolezza o di innocenza, legata esclusivamente ai giudizi espressi dai “giurati”, da tutti coloro cioè che avranno partecipato alla nostra singolare indagine, condotta tra il serio ed il faceto, occasione per discutere le questioni trattate e per esprimere la propria opinione in proposito. All’immaginazione dei partecipanti sarà lasciata l’entità della pena che avrebbe dovuto essere eventualmente comminata.

Naturalmente bisognerà partecipare al “gioco semiserio” con il più alto grado possibile di obiettività e di civiltà, fermando l’attenzione onesta e serena sul “caso” discusso, liberandosi da atteggiamenti preconcetti e faziosi, e immaginando di dover decidere davvero, con senso di responsabilità, per la condanna o per l’assoluzione dell’accusato “comparso in giudizio”.

Saranno esclusi dalla “corte giudicante” (e in alcuni casi dalla possibilità di partecipare al nostro Blog!) tutti coloro che non rispetteranno le regole del gioco (che ad esempio esprimeranno il voto senza dichiararne i motivi, non viceversa, qualora le ragioni addotte siano di per sé sufficienti a dedurre il voto) o che faranno uso di un linguaggio inaccettabile, perché triviale, o perché offensivo.


Ribadiamo: la nostra intenzione è condividere un punto di vista su un tema che ci sta a cuore, non giudicare le persone che potranno essere chiamate in causa per quanto hanno detto o fatto.

Cominciamo con il Processo a Benigni

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