LA DENUNCIA

non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Dell’incompetenza di Benigni abbiamo messo a nudo pressoché tutti gli aspetti, ma l’atteggiamento generale non ha udito la nostra voce o l’ha ignorata. I giornali, e non solo, continuano a magnificare le imprese culturali del massimo esponente culturale del nostro tempo (nove lauree honoris causa, o come preferirebbe Eco honoris causae… [1]), ma abbiamo dimostrato che l’unica cultura che Benigni conosce è quella del denaro! Del resto «nella “civiltà dello spettacolo” il comico è sovrano»! (Mario Vargas Llosa, La civiltà dello spettacolo, Torino, Einaudi, 2013, p. 32).

Approntiamo, per chi voglia comprendere meglio la nostra contestazione, un elenco dei nostri più significativi contributi.

Lettera aperta: la business-laurea honoris causa (2012)
Benigni Dante: ancora l’assurdo, ma consacrato binomio (2012)
Il Dante di Benigni: «Mi viene il voltastomaco» afferma Zeffirelli (2012)
Il Dante di Benigni è una dannosa illusione (2012)
Tuttodante e cancan mediatico: danni alla cultura e non solo… (2012)
Roberto Benigni e il business della “Diabolica Commedia” (2012)
Nessuno tocchi Benigni... (2012)
Il parere di una professoressa che “insegna Dante” (2012)
Tutto Dante: esegesi di un’esegesi… (2012)
Tutto Dante: la svalutazione dello studio e degli studiosi (2012)
Benigni “Santo”… Lettera aperta a Città Nuova (2012)
AIART: parere sul saggio “O Dante o Benigni” (2012)
Il “volgare” di Dante e l’equivoco sorto dal Tutto Dante (2012)
Benigni e la Costituzione: tanto fumo e niente arrosto (2012)
Dante e Benigni, quale divulgazione? (2013)
Risposta ad “uno che pensa” poco… (2013)
Tutto Dante e la macchia d’olio di una divulgazione “ignorante” (2014)
Twitter e gli anonimi insulti (2014)
Dante e il Pifferaio di Hamelin… (2014)
Papa Roberto I, Sua Santità Benigni da Misericordia (2016)
Il Dantedì (2021)

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[1] Se escludiamo che Umberto Eco abbia commesso un errore da scolaretto nella Prefazione alla prima edizione del libro a firma di Benigni “Il mio Dante”, dobbiamo concludere che egli racchiude nella falsa svista un pungente e sopraffino sarcasmo attraverso il quale si prende gioco dell’amico, visto che allude alle di lui onorificenze parlando di Lauree honoris causae, dove “causae” ambiguamente sembra uno svarione (sostituendo il corretto causā), ma vuol essere una creativa apposizione di Lauree con cui il prefatore ci direbbe che i titoli conferiti all’attore non sono per onorarlo (honoris causā, complemento di fine), ma producono l’onore (honoris causae, cause di onore, avendo “causae” valore di apposizione di Lauree). Quindi i titoli accademici ricevuti non mirano ad onorare il precario conoscitore della Commedia, ma servono, ad arte, a creare per lui un onore che non avrebbe mai potuto conseguire.

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