Il Salone di Torino e la prostituzione dell’editoria

 

Naturalmente il Salone del Libro di Torino non poteva non chiudere la “grande rassegna” con uno scrittore di incredibili qualità e prestigio: addirittura l’autore del libro “Giochiamo ancora”, che non avremo mai il piacere di leggere perché, magari prevenuti, non amiamo chi scrive con… i piedi.

Ancora una volta la decenza si inchina allo spettacolo e allo “spessore” mediatico, ancora una volta il ruolo patisce la mistificazione del mercato e sale camuffato sulla pedana, nelle vesti di un improprio attore… E gli scrittori, quelli autentici, che non possono certo primeggiare sui campi di calcio, si vedono emarginati anche dai luoghi a loro riservati. Largo ad Alex Del Piero, largo a un calciatore, che può godere – lui sì –  delle credenziali della Mondadori.

Benché le “case chiuse” siano state chiuse, la prostituzione prolifera, e sui marciapiedi è finita anche l’editoria.

Langue in disparte la qualità della scrittura, poco appetibile per la bancarella. Scrittori veri conservano nell’ombra invendibili capolavori di pensieri e di parole, mentre in vetrina scintillano gli obbrobri degli imbrattacarte, dispensati a malleabili lettori, dai gusti male educati, che a frotte versano oboli agli imprenditori senza scrupoli dell’industria libraria.

“Uscito il 23 aprile e già alla sesta edizione, la biografia del numero dieci bianconero ha venduto 100 mila copie ed è in testa alle classifiche dei libri più venduti. All’incontro di stasera in Sala Gialla, che ospita 600 persone, ci saranno anche il giornalista Maurizio Crosetti, con cui Del Piero ha scritto il libro, e il direttore editoriale del Salone, Ernesto Ferrero”. http://www3.lastampa.it/focus/salone-del-libro-2012/articolo/lstp/454151/

“I libri più venduti”… libri…?

Come il concerto è stato inflazionato dilatandone l’attribuzione ai frastuoni strumentali e vocali delle piazze deliranti; come la parola artista non qualifica più soltanto Raffaello, Michelangelo, Dante, ma Pippo Baudo, Noemi, una discinta soubrette e schiere di simili; come si chiama musicista qualunque improvvisato radunatore di gruppi incoerenti di note, violando una parola che aveva qualificato Bach e Mozart, così è dissacrato il libro, ridotto a quinterni di fogli sporchi di stampa.

Abbiamo già avuto modo di approfondire in altre pagine la questione
(http://www.odanteobenigni.it/?p=636#more-636;
http://www.odanteobenigni.it/?p=589).

Resta da aggiungere un interrogativo inquietante: gli Italiani leggono poco, le statistiche parlano chiaro, ma quei pochi che leggono, che leggono?…

 Amato Maria Bernabei

 

Ma dove va la cultura…? 

 

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