Zanzotto: la poetica dell’errore

 

Per “fare poesia” oggi bisogna essere preparati (evidentemente in passato no…), anche a commettere errori…
È uno degli assunti poetici dell’osannato Zanzotto (la critica, per fortuna, è permessa anche nei confronti di anime defunte; si precisa tuttavia che la scheda fu redatta prima della morte del poeta veneto). A parte il fatto che questo genere di preparazione mi sembra alla portata di tutti (strafalcioni se ne sentono “ad apertura”, senza dover perdere troppo tempo nella ricerca), certe affermazioni hanno un sapore di greve paradosso, per non usare apprezzamenti più pesanti.

 zanzotto
Compiaciuti indovinelli, errori suggeriti, cattivo parodiare… Solo alcuni elementi di una “poetica rivoluzionaria” e feconda di esiti artistici “straordinari”. Dovunque il guardo giro / immenso Caos ti vedo / per l’opre tue mi adiro…

Ascoltiamo le idee geniali del poeta contemporaneo: Antifrasi  A parte il cattivo gusto del “grande” Zanzotto, la mia ignoranza mi dice che l’antìfrasi è un dire attraverso il suo contrario: che furbo! per dire che sciocco! In bocca al lupo! per dire buona fortuna! Anche se Zanzotto intenda parlare di Dio attraverso il Caos, a me sembra piuttosto che egli costruisca una parodia, faccia “un travestimento burlesco”, ironico, del testo di Metastasio.

Provo io a parodiare (con licenza sul “checché”):

Dovunque il guardo giro,
pietosi versi sfoglio:
se almeno fossi un ghiro,
non leggerei checché!
La terra, il mar, le sfere
non sanno dissuadere
chi fa perverso il verso
ma che, ma chi, perché?

Un’altra genialità:
Incesti di freddi (da intervista di Angela Pederiva)
Indovina indovinello… Che vuol dire incesti di freddi? Forse i freddi che copulano con i freddi…? Peccato: la risposta è sbagliata! Si tratta di un suono nuovo, impossibile, che pure in poesia si produce… E il significato? Non c’è. Che cosa vorrà dire, poi, che “in poesia” si produce, o si può produrre, un suono nuovo, impossibile? Se è stato prodotto, il suono è possibile… O forse l’aggettivo si riferisce al senso? In quale poesia, per di più? I versi ascoltati sono tutto e hanno tutto fuorché poesia.

Impariamo infine che se vogliamo essere poeti dobbiamo commettere errori, errori poetici, naturalmente, e che per commetterli dobbiamo sottoporci a una particolare, “ardua palestra” Errori (da intervista di Angela Pederiva)

Rispettiamo la persona, la cultura, l’età, ma non possiamo tacere di fronte a certi “prodotti letterari” e a certe dichiarazioni di poetica. Se Zanzotto non si fosse lasciato prendere la mano dallo sperimentalismo e dal barocchismo più malsani, ne avrebbe certamente guadagnato, visto che talvolta mostra buona sensibilità poetica (vedi pure,,,).
Nel complesso, tuttavia, egli non ci sembra il grande scrittore che qualcuno vuol farci credere, con analisi critiche che accostano i suoi versi a quelli di
PetrarcaLeopardiTassoDante
(ma siamo pazzi? non basta certo “rubare” – come usa dire lo stesso Zanzotto -, qualche stralcio ad un grande poeta, o imitarne in qualche passo lo stile, per meritare accostamenti del genere) e talune sue “poesie” andrebbero letteralmente espunte.

Amato Maria Bernabei

I brani riportati son tratti da documenti video presenti su You Tube, come ad esempio doc. 1, doc. 2.

Vedi anche Saggio semiserio di poesia moderna

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